Nel 2017 la farmacia non è più solo un posto in cui si vanno a comprare le medicine. Oggi si va in farmacia anche per avere una consulenza personalizzata, o – perché no? – per acquistare quel prodotto di cosmesi che sappiamo essere sano e sicuro per la nostra pelle. E per mille altri motivi che vanno ben oltre la pura e semplice esigenza di procurarsi dei farmaci.

Questo perché il settore farmaceutico ha saputo evolversi, trasformandosi in vero e proprio punto di riferimento per il benessere a 360°. Un ambiente, oltre che un negozio. Un luogo che deve soddisfare le richieste di target molto diversi tra loro: dai neogenitori agli anziani, dai malati cronici agli sportivi.

Proprio in virtù di questa evoluzione, è diventata sempre più necessaria una riprogettazione degli spazi della farmacia, con lo scopo di ideare nuovi percorsi guidati per i consumatori e rinnovare l’immagine del negozio. Riprogettare significa anche ristrutturare, e per ristrutturare senza snaturare ci vuole strategia.

Noi siamo stati coinvolti in diversi progetti in cui ci veniva chiesto di ripensare gli interni di una farmacia. In questo articolo vi racconteremo la nostra esperienza sul campo, nonché il modo in cui abbiamo lavorato.

 

Come si progetta una farmacia 2.0

Ma soprattutto…da dove partire? Innanzitutto va ricordato che è bene mantenere un equilibrio tra tradizione e modernità: evolvere è giusto, stravolgere è sbagliato (a meno che non sia esplicitamente voluto). Gli elementi di continuità, infatti, salvaguardano la familiarità che il cliente ha con lo spazio-farmacia.

Inoltre, è importante progettare e rivoluzionare senza mai sacrificare l’unità d’insieme e la fluidità degli spazi.

La ristrutturazione è un intervento delicato, perciò bisogna stabilire a monte gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Poi si può procedere con l’organizzazione razionale degli spazi, gli arredi su misura, la scelta di nuove luci e colori. Se poi la farmacia intende ampliare la sua offerta con nuovi servizi e prodotti, si può considerare di lavorare su uno spazio completamente nuovo e ben più grande, anziché limitarsi ad intervenire su quello già esistente.

 

Nuove tecnologie e colori

Per rinnovare l’aspetto di una farmacia non occorre necessariamente eliminare i vecchi arredi. Come dicevamo poco sopra, la continuità visiva fa parte del progetto stesso di rinnovo dei locali.

 

Ristrutturare per aumentare le entrate e battere la concorrenza

Oggi le farmacie devono competere con rivali agguerriti: i corner farmaceutici della GDO e gli e-shop. I primi vantano tra i loro punti di forza:

  • la possibilità di acquistare i farmaci mentre si fa la spesa, senza lunghe attese;
  • una disposizione ottimale della merce che intercetta più bisogni dei clienti, portandoli a comprare anche altri articoli oltre ai farmaci.

A determinare il successo degli e-shop invece sono:

  • la facilità di accesso al catalogo;
  • la personalizzazione dell’esperienza d’acquisto in base a preferenze, budget e necessità. Il cliente negli e-store trova in pochi secondi i prodotti che sta cercando e può ordinarli per fascia di prezzo, tipologia e articoli in saldo.

Ecco quindi che la ristrutturazione della farmacia diventa un’occasione per replicare le strategie di successo della concorrenza, e prolungare la permanenza del cliente nel punto vendita.

Ricollocare l’ingresso a un’estremità del locale, ad esempio, porta la clientela a percorrere tutto il negozio per raggiungere il banco.

In questo percorso la clientela vede l’intera offerta merceologica, scoprendo i prodotti in saldo, le nuove linee dei marchi più gettonati e i servizi complementari offerti dalla farmacia. Tutte cose che altrimenti non avrebbe avuto modo di vedere.

L’ingresso al banco diventa così un’ampia vetrina aggiuntiva per la farmacia.

Anche il tempo trascorso in fila può essere sfruttato appieno. Mentre il cliente aspetta, infatti, possiamo intrattenerlo mostrandogli prodotti complementari, merce in saldo e rimedi per disturbi comuni. Lo spazio tra due banchi può essere utilizzato per inserire scalette espositive in plexiglass in cui piazzare gli espositori delle case farmaceutiche o cosmetiche.

Vendere le rimanenze

Una strategia efficace per vendere le rimanenze è dedicare ai prodotti un intero scaffale o una gondola. No ai cestoni con prodotti accatastati in disordine e biglietti scritti a mano, che darebbero un’idea di trascuratezza. Meglio usare delle scritte stampate su fogli bianchi o colorati per spiegare ai clienti perché la merce è in saldo, invitandoli all’acquisto con frasi accattivanti.

Funzionali e competitivi

La farmacia contemporanea sa rompere gli schemi senza mai sacrificare la funzionalità. La collocazione dei farmaci con prescrizione deve obbedire a criteri di efficienza, consentendo al personale di rispondere in tempi brevi alle richieste dei clienti senza doversi assentare a lungo. I banchi farmacia più innovativi sono dotati di scalette espositive, schermi touch e sensori per il proximity market.

A ridurre i tempi di attesa ci pensano anche i distributori automatici di prodotti parafarmaceutici, già predisposti per leggere i codici sulle ricette. Per velocizzare le vendite si possono sfruttare anche dei robot che prelevano i farmaci richiesti dagli scaffali: al farmacista basta digitare la richiesta per ottenere il farmaco.

…e creativi

Ogni singolo centimetro della superficie espositiva va sfruttato con creatività, in modo da distinguere i diversi servizi e dare la giusta visibilità ai prodotti.

L’installazione di vetrate a tutta altezza, filtrate da tende a rullo, ci ha permesso di creare un rapporto visivo diretto tra l’area vendita e l’area riservata ai trattamenti fisioterapici.

Reinventarsi in modo radicale per far parlare di sé

Il progetto di ristrutturazione di una farmacia può rispondere anche a richieste di rinnovamento più radicali. L’organizzazione degli spazi, l’architettura, gli interni e l’arredamento possono essere sfruttati per importante un cambio d’identità. L’operazione di restyling si rivela necessaria quando si vuole far percepire che il cambiamento è forte.

Una farmacia che decide di cambiare nome, rivolgersi a target diversi o integrare servizi innovativi ha bisogno anche di un solido e strategico rebranding.

 

 

Prendiamo infine l’interessante esempio della farmacia Molecure, progettata dallo studio Waterfrom Design. Per rompere con uno stile troppo tradizionale, lo studio ha trasformato lo spazio in una sorta di laboratorio verde. Una sintesi tra biologia molecolare e natura, rappresentata anche dal nuovo nome scelto.

Ogni elemento è stato concepito per celebrare questo connubio: dalla scala che ricorda la doppia spirale del DNA, al ceppo d’albero che fa da base al tavolo del laboratorio. Il tavolo è posto al centro del locale e rappresenta il nucleo in cui avvengono le interazioni tra i farmacisti e la clientela.

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