Fondato nel 1980 in Giappone, Muji offre accessori per la casa, abbigliamento e prodotti alimentari. Una gamma di prodotti venduta a prezzi ragionevoli senza sacrificare la qualità, grazie alla quasi totale assenza di packaging, all’impiego di materiali di scarto, alla razionalizzazione dei processi produttivi e a un design essenziale.
Il motto di Muji è “prodotti di qualità senza marchio”, dal giapponese Mujirushi Ryōhin, da cui deriva anche il nome del brand. Una filosofia che risponde all’esigenza di migliaia di consumatori alla ricerca di oggetti senza logo, di brand non “urlati”, in grado di occupare il loro posto nella vita di tutti i giorni svolgendo nient’altro che la loro funzione.
Ciononostante, Muji non ama applicare l’etichetta di minimalista al suo stile. Preferisce altri aggettivi per descriversi: essenziale, razionale, semplice, economico, ecologico. Muji non ha infatti bisogno di alleggerire i suoi prodotti dagli eccessi perché li progetta già semplici. I modelli vengono realizzati in carta e non al computer, proprio per eliminare la complessità alla radice.
“I nostri prodotti, scrive l’azienda sul suo portale, sono come dei recipienti vuoti. La semplicità e gli spazi vuoti danno luogo a una grande universalità, riuscendo ad abbracciare i sentimenti e i pensieri di chiunque”.
I prodotti di Muji sono sì vuoti interiormente, ma tutt’altro che incompleti. Lo spazio lasciato volutamente libero, quel non scritto, appartiene al cliente che può dargli espressione e vita. Non a caso nel flagship store inaugurato a New York nel 2015 la multinazionale giapponese ha invitato i visitatori a personalizzare con monogrammi e simboli gli oggetti senza logo.
Fonte: http://www.muji.com/id/flagship/fifth-avenue/
Didascalia: 20 Novembre 2015: Muji apre un Flagship Store a New York
L’anonimato dei prodotti di Muji, realizzati in colori neutri, si riflette anche nella scelta di non rivelare i nomi dei designer. Ma noi non ce li siamo fatti sfuggire: Ikko Tanaka e Takashi Sugimoto sono i nomi che spiccano quando si parla di Muji. Questo perché i prodotti appartengono esclusivamente alla loro funzione. Le loro forme lineari invitano a rifuggire dagli eccessi, a cercare la pace nella semplicità del design, nell’essenza degli oggetti. Una risposta chiara al bisogno di silenzio e semplicità dei cittadini metropolitani, che nelle loro vite caotiche e frenetiche non hanno spazio per altri oggetti rumorosi e invadenti.
La stessa essenzialità si ritrova anche nel marketing. La copywriter di Muji, Kazuko Koike, per pubblicizzare del salmone in scatola realizzato dagli scarti si è limitata a un laconico “Il salmone ha un corpo intero”. Una descrizione minimale, ma più che sufficiente a raccontare il cosa e il perché del prodotto.
Pur spogliato di ogni orpello, Muji è un brand ricco che naviga in acque finanziarie serene. Oggi Muji ha un fatturato in crescita, vale oltre 2,5 miliardi di dollari, conta più di 700 negozi e fornisce oltre 7 mila articoli. La sua no-logo philosophy presto si estenderà al settore dell’ospitalità. Il marchio conta infatti di aprire una catena di alberghi dallo stile essenziale e asciutto, arredati con mobili senza marchio prodotti da materiali di recupero.
Un top franchising che ci offre più di una lezione. Muji ad esempio ha certamente colto alla perfezione l’essenza dei flagship store. Lo scopo di questi negozi vendita monomarca, posizionati in punti strategici della città, è di favorire la riconoscibilità del marchio.
Nel flagship store di New York, nei pressi di Bryant Park, Muji ha perciò creato un’atmosfera zen, rilassata, priva di eccessi, trasmettendo appieno i suoi valori. Nello store i visitatori hanno la possibilità di conoscere i prodotti nel loro habitat naturale, privati di ogni elemento superfluo.
Fonte: Google Maps (punti vendita Muji a New York)
Didascalia: I punti vendita Muji a New York
Il punto vendita è progettato per offrire ai clienti un’esperienza multisensoriale. Luci, odori, colori, oggetti trasmettono la ricerca di essenzialità, qualità, razionalità e funzionalità che caratterizza il marchio.
Fonte: http://www.muji.com/id/flagship/fifth-avenue/
Didascalia: Atmosfera zen e luci rilassanti nel negozio Muji
Ad accogliere i visitatori sono un giardino e un’area salotto con poltrone sacco che si adattano alla forma del corpo, permettendo di riposare nella posizione migliore. Nell’aria si spandono le fragranze agrumate dell’Aroma Labo, un laboratorio in cui è possibile creare un aroma personalizzato da una selezione di 48 oli essenziali. L’essenza può poi essere utilizzata nel diffusore aromatico ad ultrasuoni di Muji.
Fonte: http://www.muji.com/id/flagship/fifth-avenue/
Didascalia: Aroma Labo, il laboratorio Muji dove creare aromi personalizzati
I principi di Muji sono di grande ispirazione per la creazione di un concept store. Il retailer giapponese ci insegna che un flagship store di successo si costruisce in quattro passi:
Possiamo pensare al flagship store come a una sorta di teatro del marchio. Solo se riusciremo a creare la scenografia giusta prodotti e visitatori andranno in scena insieme, offrendo uno spettacolo di successo e replicabile.
Quando si parla di franchising di successo non bisogna guardare solo ai numeri. Un brand che riesce ad affermarsi in più città e in differenti contesti socioculturali senza snaturarsi è dotato di un’anima forte. Un carattere così deciso da riuscire a integrarsi nella vita quotidiana dei clienti senza fare troppo rumore, come se ci fosse sempre stato. Il retailer giapponese Muji è un esempio lampante di come un marchio possa estendere la sua portata senza tradire i suoi valori e venire meno alla sua promessa iniziale.