Nuovi imprenditori italiani crescono… ad un ritmo incoraggiante. Gli ultimi dati ISTAT rilevano che nel 2015 375 mila cittadini hanno avviato un’attività. Questo dato, in forte aumento rispetto ai 316 mila registrati del 2014, dimostra che le possibilità di sviluppare le proprie idee imprenditoriali ci sono, anche in Italia.
Le imprese high-growth (ad elevata crescita) sono state quasi 12 mila, con un aumento dell’occupazione dell’80% in 3 anni. Il profilo dell’imprenditore italiano nel 2018? Un over 35 che investe in sostenibilità ambientale, innovazione, ma soprattutto in tecnologia.
Andiamo a vedere quali sono i trend previsti per il 2018 in ambito retail e business in generale.
Secondo gli ultimi dati diffusi da comScore, ben 45,2 milioni gli italiani possiedono un cellulare. Tra questi il 73% ha uno smartphone. Ecco perché vedremo moltiplicarsi a vista d’occhio i negozi dedicati alla riparazione di dispositivi mobili.
Schermo in frantumi, perdita di dati, cavi del caricabatterie danneggiati: inconvenienti all’ordine del giorno per milioni di persone. Ecco spiegato il motivo per cui la figura dell’aggiustatutto non è al tramonto, si è solo evoluta adattandosi all’era digitale, la nostra era. Se poi ci mettiamo anche una buona dose di promozione su sito e social media, il gioco è fatto.
Restando in tema di valorizzazione e recupero degli oggetti, un trend che ancora non ne vuole sapere di scendere è quello dei negozi dell’usato. Un business tutt’altro che nuovo, eppure nel 2008 si contavano ben 2 mila di questi negozi in tutta Italia, con un giro d’affari annuo di oltre 3 miliardi di euro. Chi ha mai detto che per avere un’attività di successo bisogna per forza essere Steve Jobs?
Decine di italiani ogni giorno si liberano dei vecchi oggetti per raccimolare qualche decina di euro. Senza contare che anche in Italia da qualche anno ormai spopola il decluttering, l’arte di liberarsi del superfluo per vivere meglio.
Tante persone visitano regolarmente i negozi dell’usato alla ricerca di vestiti, libri, mobili, elettrodomestici come nuovi venduti a prezzi stracciati. Questi i settori che ad oggi sono i più apprezzati:
Anche in questo caso una strategia marketing azzeccata sia online che offline può dare una sostanziale marcia in più all’attività.
Fino a qualche anno fa i negozi di stampa 3D si trovavano solo nelle capitali. Ma in futuro, – c’è da scommetterci – ogni città, anzi ogni quartiere, avrà la sua fabbrica locale di oggetti.
I negozi di stampa 3D di Milano, Londra, New York si rivolgono a ortopedici che vogliono stampare in 3D le TAC dei pazienti; ingegneri e designer che hanno bisogno di stampare prototipi. A Milano EOS Formiga 110 stampa invece occhiali, gioielli, lampadari e scarpe.
Per aprire un’attività di questo tipo non servono grandi spazi, l’importante è che siano arredati con originalità e ben valorizzati in ogni angolo. Sarà anche per questo che le stamperie 3D saranno ancor più numerose nel 2018?
Le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono in crescita: dalle 62 vetture del 2009 alle 1.373 del 2016. Le immatricolazioni di auto ibride sono passate da 5 mila a 38 mila. Ciononostante i distributori di elettricità scarseggiano e sono concentrati perlopiù nelle grandi città. Con il diffondersi dei veicoli elettrici e il boom del car sharing green, non riesce difficile immaginare che chi ha scelto di investire in questo settore avrà delle belle soddisfazioni.
A chi dice di andare a zappare, rispondiamo con un: “Buona, anzi, ottima idea!”. Dimentichiamo subito il profilo del contadino tradizionale munito di cappello di paglia e calendario lunare. Le startup agricole italiane sono ipertecnologiche, possiedono tanta grinta e capacità d’innovare.
Al summit Seed&Chips che si è svolto lo scorso maggio a Milano è andato in scena il meglio dell’agritech italiano. Protagonista l’autoproduzione di frutta e verdura, che ormai da diversi anni fa tendenza in Italia. La startup trentina RaisingPlus Innovations ha presentato Veve, un orto verticale domestico che nutre le piante direttamente alla radice sfruttando l’aeroponica. In un solo metro quadro è possibile coltivare 200 piante.
Didascalia: L’orto verticale Veve, un elettrodomestico che produce verdure. Costo 1.599 euro
Il nuovo imprenditore agricolo italiano non si limita a coltivare la terra e a vivere della vendita dei suoi prodotti. Il 2017, infatti, ha consacrato il successo delle attività produttive multifunzionali. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un settore già esistente, che riesce a reinventarsi e – attenzione – a funzionare molto bene, a dispetto della crisi.
L’associazione degli agricoltori Coldiretti Giovani Impresa in Liguria ha premiato con l’Oscar green La fontana dell’olmo. Questa fattoria sociale della provincia di Imperia è nata dalla ristrutturazione delle antiche malghe dei pastori, riconvertite in agriturismo. I gestori propongono diverse attività ai loro ospiti, tra cui percorsi di riabilitazione basati sui benefici del rapporto diretto tra uomo e natura.
Il consenso riscosso da queste attività non mente: per le attività basate sul turismo enogastronomico è un bel momento – e continuerà ad esserlo per tutto il 2018.
Altre attività in crescita sono quelle legate alla distribuzione di yogurt fresco e latte di giornata. Ma anche ai distributori di cibo sano, che nelle aziende stanno registrando un boom. Ai piani alti ormai lo sanno: i dipendenti che mangiano bene sono più produttivi.
Solo negli USA questo mercato vale 42 miliardi di dollari. In Italia l’industria dei produttori di macchinette vale oltre mezzo miliardo di euro, generato per oltre il 70% dall’export. Alle stelle anche i consumi. Secondo i dati raccolti da Accenture per Confida, gli acquisti alle macchinette lo scorso anno sono stati 11 miliardi, per un giro d’affari di 3,5 miliardi di euro.
Anche i chioschi di street food non conoscono crisi. A spopolare sono i prodotti tipici regionali e le nostre eccellenze enogastronomiche, portate in giro con orgoglio su allegre apecar e coloratissimi food truck. C’è la puccia di Salento in Movimento; la polenta di PolentApe; l’hamburger di chianina e la salsiccia senese del BQ Valdichiana; le specialità siciliane dell’Ape Bedda.
I dati su questo mercato fanno venire l’acquolina in bocca. Secondo un’indagine condotta da Coldiretti il 73% degli italiani acquista cibo da strada. In un solo weekend in Italia si contano ben 35 festival dedicati allo street food.
Anche in questo caso emerge che gli imprenditori investono in comunicazione online; immancabile l’utilizzo di canali come Facebook e Instagram: l’arrivo del nuovo anno ci conferma che sarebbe alquanto anacronistico restare fuori da questi circuiti così frequentati.
Secondo gli ultimi dati di Assobirra dal 2010 a oggi i microbirrifici in Italia sono passati da 30 a 700, con una produzione di 400 mila ettolitri all’anno!
Oppure ce l’hai già e vuoi ampliarla per aprirti a nuove possibilità?
Alla luce di quanto abbiamo detto fino ad ora, questi sono i nostri consigli per lanciarti con un paracadute funzionante:
E, infine, il consiglio più importante: non farti fermare da chi dice che oggi, in Italia, è impossibile aprire un’attività. Lo spazio di manovra per avviare il tuo progetto c’è eccome!
Devi avere una forte motivazione.
Essere determinato a trovare il tuo stile e trasmetterlo non solo attraverso la comunicazione online, ma anche a partire dal modo in cui scegli un tavolo o una sedia per il tuo negozio.