In questa guida ti mostreremo passo dopo passo come avviare un’attività commerciale. Vedremo:

  • i requisiti personali richiesti;
  • le caratteristiche del locale commerciale;
  • le pratiche obbligatorie per l’apertura di un negozio;
  • i costi iniziali da sostenere.

Cominciare con il piede giusto

Prima di entrare nel vivo delle questioni tecniche e burocratiche legate all’apertura di un’attività commerciale, ecco quattro dritte preliminari:

  1. Metti in evidenza il tuo brand: in vetrina, all’interno del locale e sul materiale pubblicitario.
  2. Crea un’identità ben definita, fatta di colori, suoni.
  3. Acquista arredi su misura per comunicare il tuo stile.
  4. Non trascurare la comunicazione. Affidati a degli esperti di marketing per far conoscere la tua attività e costruire un brand forte.

Primi passi: la SCIA e la Comunicazione Unica d’Impresa

La legge Bersani sulla liberalizzazione del commercio in vigore dal 2006 ha reso le cose più semplici per chi vuole aprire un negozio. L’agevolazione più importante riguarda l’autorizzazione amministrativa a vendere. La licenza doveva essere richiesta da tutti i commercianti al sindaco del Comune in cui ha sede l’attività.

Oggi la licenza è necessaria solo per alcuni tipi di esercizi (ad esempio le tabaccherie) e per i negozi più grandi.

Dal 2006 la licenza non è più necessaria, ma il negozio deve avere:

  • una superficie inferiore ai 250 mq nei Comuni con più di 10 mila abitanti;
  • una superficie inferiore ai 150 mq nei Comuni con meno di 10 mila abitanti.

Se il locale commerciale rientra in questi parametri, basterà inviare al sindaco un’autocertificazione dei requisiti necessari allo svolgimento dell’attività di vendita.

Questa documentazione, nota come Segnalazione Certificata di Inizio Attività, va trasmessa per via telematica ed ha effetto immediato, ai sensi dell’art. 19 della legge 241/90.

Puoi presentare la SCIA visitando il portale impresainungiorno.gov.it e collegandoti allo Sportello unico delle attività produttive del tuo Comune. È al SUAP che dovrai fare riferimento per tutte le pratiche amministrative.

Usa:

 

Puoi inviare la SCIA:

  • autonomamente, tramite posta certificata e firma digitale*;
  • avvalendoti di un intermediario: il tuo commercialista, un’associazione di categoria o un altro soggetto abilitato.

 

Al termine della procedura guidata otterrai una ricevuta automatica. Questo è ciò che ti serve per partire! Con la ricevuta potrai aprire subito la tua attività, senza dover attendere l’esito delle verifiche dei requisiti di idoneità.

*Puoi richiedere la Carta Nazionale dei Servizi con funzione di firma digitale alla tua Camera di Commercio

 

La Comunicazione Unica d’Impresa

Il passo successivo (o contestuale) alla SCIA è la Comunicazione Unica d’Impresa. Con questa procedura informatica potrai sbrigare in un solo passaggio diverse pratiche necessarie per l’apertura di un negozio:

  • l’iscrizione al registro delle imprese presso la CCIIA, la Camera di Commercio locale, che va effettuata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
  • la richiesta del codice fiscale e della IVA all’Agenzia delle Entrate;
  • l’iscrizione all’INPS e all’INAI

In questo fascicolo telematico dovrai includere anche la SCIA.

Puoi inviare la Comunicazione unica d’impresa autonomamente tramite PEC e autenticandoti con la firma digitale, oppure avvalerti di un intermediario.

Per trasmettere le tue pratiche hai a disposizione tre strumenti:

 

Chi può aprire un negozio?

Chiunque può aprire un negozio a patto di:

  • non aver subito condanne penali superiori a 3 anni di detenzione;
  • non aver dichiarato fallimento in precedenza;
  • non essere sottoposto a restrizioni di libertà, come il divieto o l’obbligo di soggiorno.

I requisiti del locale commerciale

Con la SCIA certifichi che il tuo locale commerciale sia a norma di sicurezza e rispetti tutte le norme igienico-sanitarie previste per il settore merceologico.

Spetterà al Comune controllare che il tuo negozio sia in regola, entro 90 giorni dalla comunicazione. I controlli solitamente vengono effettuati dai Vigili Urbani e dagli ispettori della ASL. Per non incorrere in multe e rischiare la chiusura del tuo negozio assicurati che:

  • La destinazione d’uso del locale sia commerciale. Puoi controllare sul contratto d’affitto o al Catasto.
  • Rispetti i requisiti igienico-sanitari previsti dalla ASL per il tuo settore. Contatta gli uffici dell’azienda sanitaria locale per avere tutte le indicazioni sullo spazio minimo richiesto per ogni persona e i servizi igienici necessari.
  • L’impianto elettrico sia a norma e in grado di reggere i consumi della tua attività commerciale.

Per i requisiti di agibilità chiedi all’ufficio tecnico del tuo Comune.

Nota Bene: non devi preoccuparti se il tuo negozio si trova vicino a un’attività uguale alla tua, perché non occorre più rispettare distanze minime. Ciononostante alcuni Comuni potrebbero prevedere delle limitazioni per alcune attività. Informati prima di aprire il negozio per non rischiare brutte sorprese!

Il corso SAB, ex REC

Se vuoi aprire un bar, un ristorante o un albergo che tratta alimenti non dovrai più iscriverti al REC (il Registro Esercenti al Commercio), ma dovrai comunque frequentare il corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).

Questo corso, organizzato dalla Camera di Commercio, certificherà la tua conoscenza delle norme sulla corretta manipolazione e conservazione dei cibi. Alla fine del corso dovrai sostenere un esame scritto e orale e otterrai un attestato.

Potrai saltare questo passaggio se:

  • negli ultimi 5 anni hai lavorato per almeno due anni in un negozio di prodotti alimentari;
  • nel negozio lavora una persona che ha già l’attestato;
  • ti sei diplomato all’alberghiero;
  • possiedi un titolo di laurea in materie economiche o scientifiche.

Informati presso il SUAP, perché ogni Regione ha le sue eccezioni.

 

Quanto costa aprire un negozio

I costi da sostenere per l’apertura di un negozio variano in base a tantissimi fattori:

  • Il settore merceologico;
  • gli arredi;
  • la superficie del locale;
  • gli investimenti pubblicitari;
  • le spese per il personale;
  • eventuali finanziamenti e agevolazioni, che cambiano da Regione a Regione.

Volendo fare una stima, i costi iniziali si aggirano tra i 20 mila euro per i piccoli negozi e i 50 mila euro per le attività più grandi.

Se vuoi investire nel digitale, invece, puoi concentrare i tuoi investimenti nell’avvio di un e-commerce.

E ora…costruisci il brand!

Una volta svolte le pratiche burocratiche potrai dedicarti all’aspetto più piacevole: costruire un negozio unico capace di farsi ricordare dai tuoi clienti.

Non ti resta che partire!

    Hai un progetto? - Raccontacelo